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Di fronte all'abbondante offerta di romanzi di giovani allucinati, quasi tutti beautiful losers, è il caso di segnalare un vero loser e poco beautiful, cioè il vecchio Ottiero Ottieri (1924-2002); lo trovate ancora in libreria a raccontare rabbiosamente di depressioni, lacrime, libidini, mondanità, sesso, demenze, narcisismi and so on, con una tale impudicizia e disarmata cattiveria, da renderlo uno degli scrittori più simpatici e disperati della letteratura italiana del '900.Neurotico.Ottiero Ottieri, L'irrealtà quotidiana, 1966