E' il libro d'esordio di Del Giudice, introdotto nella buona società letteraria da Italo Calvino. In seguito ha un po' peccato di flebilità, tono che si addice bene a questo romanzo, il quale narra di un giovane sulle tracce di un grande intellettuale della prima metà del '900, un uomo che a lu tous les livres, ma che non ha lasciato scritto nulla (Bobi Bazlen). Tra Trieste e Londra, una scrittura limpida e limbica (Walser?) ci conduce in un labirinto di questioni finissime. Per intellettuali col cachemire.Sospeso.
Daniele Del Giudice, Lo stadio di Wimbledon, 1983