giovedì 11 gennaio 2007

Lardellati

«Forse perché i testi di Cacciari sono sempre lardellati di locuzioni tedesche spesso traducibilissime che la cerchia dei suoi ammiratori in Italia gli attribuisce il merito di aver introdotto per la prima volta la Cosa Viennese?... un giovane cacciariano, Daniele Del Giudice, ha scritto che l'Apocalisse Viennese... “entra solo oggi nella nostra cultura”. A simili entusiasmi converrà ricordare alcune notiziole. Per esempio, che i fratellini De Chirico, quando inventarono la pittura metafisica e un suo omologo letterario, essendo allievi di Böcklin e buoni lettori di Nietzsche, del “nihilismus” viennese sapevano già quasi tutto. O che il Weininger di Sesso e carattere (tempestivamente introdotto in Italia dai benemeriti fratelli Bocca con mezzo Nietzsche e con L'Unico di Stirner) influenzò non poco, sempre agli inizi del secolo, la cerchia di Papini... e che lo stesso Tractatus di Wittgenstein... era già stato tradotto nei primi anni Cinquanta... da un nostro dotto padre gesuita» (Ruggero Guarini, Fisimario, Milano, Leonardo, 1990, pp. 395-6).