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«La dote di catturare l’attenzione e la meraviglia del lettore, Landolfi l’ha avuta in sommo grado (dai suoi maestri del romanticismo “nero” aveva ereditato il gusto del racconto a effetto; e tutte sue erano l’agilità, il brio, la ricchezza senza pari delle risorse verbali, tali da garantirgli una scrittura comunicativa al massimo grado)» (Italo Calvino). Era anche un formidabile giocatore di roulette (con perdite clamorose).
Lunare.
Tommaso Landolfi, Le più belle pagine. Scelte da Italo Calvino, 2001