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«Perelà è la mia favola più aerea, il punto più elevato della mia fantasia»: così Palazzeschi definisce il romanzo del 1911. Strutturato in diciotto capitoli, narra le vicende di Perelà, uomo fatto “d’una materia diversa da quella di tutti gli altri uomini”, composto di fumo e venuto fuori dal fuoco di un camino. Il libro è cerca la leggerezza verbale e strutturale, e sovverte i canoni tradizionali. L'effetto comico e parodistico deriva soprattutto dal linguaggio: è un’opera estrema ed eccentrica, in equilibrio tra libera creazione e allegoria, tra favola e realtà.Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911