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La Santacroce - una tipina very cute - ha scritto un romanzo on the road che si ispira un po’ a Carver e a Cheever, un po’ a Brett Easton Ellis (citato, del resto), e dà il meglio quando descrive la toilette pre-discoteca delle sue sgallettate diciottenni (tra mousse “Wet” di Sebastian, “Prisme pomettes ambre de Givency” [però si dovrebbe scrivere con l’h]), per cui ci sarà presto bisogno di un apparato di note degno di un’edizione critica della Genealogia deorum gentilium. Lo farà Christine del Grande Fratello, si spera.Teen oriented.Isabella Santacroce , Fluo , 1995