lunedì 5 maggio 2008

Un paese senza

Antropologo sfrenato che illustra da molti anni i disastri nazionali, Arbasino ricorre al cabaret e a Totò e a Wanda Osiris per raccontarci deliri e manie di un’Italia che negli anni ’70 si rifugia nel mao-leninismo più demente per sfuggire non si sa che cosa. Nel Belpaese succede di tutto e nessuno si preoccupa di aggiustare i lampioni e di portare via la spazzatura. Il garbage intanto si ammucchia ai lati delle strade, più o meno come oggi. Un paese senza è pure a metà prezzo...
Moralista.
Alberto Arbasino, Un paese senza, 1990