martedì 6 maggio 2008

Attraverso Pasolini

Ha osservato a suo tempo Cesare Garboli che Fortini era «testa più complicata di Pasolini. Costui, due passaggi, una finta, e arrivava in goal, voleva vincere. Era animato da un prepotente bisogno di sopraffazione, che pagava con infinita, addolorata mitezza. Fortini va più in là. Vincere non gli basta. Vuole perdere da trionfatore, scoprendo i denti nel sorriso di chi aiuta l'avversario a vincere meglio di come vincerebbe da solo». Altri tempi, signora mia.
Serioso.

Franco Fortini, Attraverso Pasolini, 1993