domenica 2 marzo 2008

Work in regress

Destra e sinistra sono categorie storiche - e fra l’altro di una storia agonizzante. Come categorie del pensiero, sono inutilizzabili - e di fatto nessuno degli autori che vengono sempre tirati in ballo (da Cioran a Guénon) ha mai sentito bisogno di farne uso nei suoi testi. Oltretutto, sarebbe ormai venuto il momento per capire non che cosa oppone, ma che cosa tiene insieme, in segreta armonia, «destra» e «sinistra». Il vero demone è quello della praxis, che appartiene a entrambe: la volontà di usare il mondo come materiale per esperimento. [...]
Temo che quello che accade passi da molti anni, in vasta parte, molto sopra la testa di quelli che tentano di darne ragione. La storia è sfuggita di mano, forse definitivamente. (E forse non è neppure un gran male). L’ultimo libro che per me parli della società circostante in modo adeguato è Minima moralia di Adorno. Ed è un libro del 1951. Stando così le cose, il meglio che si possa fare è «sprofondare nei testi». Il mondo ormai si lascia capire soltanto se lo si aggira. Ma quei testi dovranno essere molti e disparati. Proviamo per esempio ad aprire un testo che i nostri giovani benintenzionati non credo frequentino più molto: i Grundrisse di Marx. Forse allora si capirà meglio di che cosa si parla quando si nomina il denaro, lo scambio, la prostituzione, il lavoro. Tutti buoni temi per dibattiti televisivi.
Roberto Calasso