«Quante indicazioni sbagliate fornite da impiegati, guidatori, bigliettai, sportellisti, centralinisti ecc. ‑ Vada laggiù, è di là che parte. ‑ Di là non parte niente. Partiva di qua, invece, e per andare di là ti sei perso l'autobus. ‑ Scenda. La direzione opposta. ‑ Ed eri nella giusta. Perché sbagliano? Non è malvagità, è dispersione e confusione mentale, memoria bucata, noncuranza del prossimo, hanno poche cose da tenere a mente e gli scivolano via, solo delle squadre di calcio sanno e ricordano tutto».
Guido Ceronetti, Un viaggio in Italia.
«Accendono il lampeggiatore a sinistra, poi svoltano a destra. Sopportano qualsiasi umiliante attesa o vessazione allo sportello delle poste, delle banche, delle stazioni ferroviarie, delle Usl, dell'anagrafe o degli uffici tributari, senza mai protestare per esempio con un esposto alla direzione del servizio adeguatamente pubblicizzato, messo in mano agli avvocati (ce ne sono anche troppi), ai magistrati (così pronti spesso a far parlare di sé), ai giornali (sempre in cerca di notizie); ma se per caso una volta decidono di protestare lo fanno nella maniera peggiore, sfidando l'incriminazione per oltraggio a pubblico ufficiale. Dov'è finito l'italiano “intelligente”, o almeno astuto? E c'è ancora di più. Dov'è finito l'italiano “buono”, o almeno mite? Si spara per il minimo interesse di mafia, camorra o ‘ndrangheta, per l’estorsione del più modesto bottegaio […] Forse, a causa d’un consumo libidinale o particolarmente smodato delle automobili, in Italia si respira troppo piombo».
Alberto Ronchey, Giornale contro.
Guido Ceronetti, Un viaggio in Italia.
«Accendono il lampeggiatore a sinistra, poi svoltano a destra. Sopportano qualsiasi umiliante attesa o vessazione allo sportello delle poste, delle banche, delle stazioni ferroviarie, delle Usl, dell'anagrafe o degli uffici tributari, senza mai protestare per esempio con un esposto alla direzione del servizio adeguatamente pubblicizzato, messo in mano agli avvocati (ce ne sono anche troppi), ai magistrati (così pronti spesso a far parlare di sé), ai giornali (sempre in cerca di notizie); ma se per caso una volta decidono di protestare lo fanno nella maniera peggiore, sfidando l'incriminazione per oltraggio a pubblico ufficiale. Dov'è finito l'italiano “intelligente”, o almeno astuto? E c'è ancora di più. Dov'è finito l'italiano “buono”, o almeno mite? Si spara per il minimo interesse di mafia, camorra o ‘ndrangheta, per l’estorsione del più modesto bottegaio […] Forse, a causa d’un consumo libidinale o particolarmente smodato delle automobili, in Italia si respira troppo piombo».
Alberto Ronchey, Giornale contro.